martedì 20 aprile 2010

Il testo descrittivo

IL TESTO DESCRITTIVO presenta le caratteristiche di persone, animali, oggetti e ambienti attraverso i cinque sensi.
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Il testo descrittivo "fa vedere" con le parole com'è fatta una persona, un animale, una cosa,un ambiente descrivendone le caratteristiche e gli aspetti più significativi.
ECCO ALCUNI TESTI SULL'AMBIENTE A VOI.....LA SCELTA
testo 1
Era una stanza buia, lunga e stretta, con una finestruccia in fondo, le pareti dipinte a calce, grigie, sporche e scrostate. C'erano tre lettucci; un catino di ferro smaltato in un angolo, con una brocca, e un canterano zoppo in faccia ai letti. Una lampadina mandava una sbiadita luce giallastra. Le mosche volavano a sciami, nel caldo soffocante. La finestra era chiusa, perchè non entrassero le zanzare, ma ero appena con la testa sul cuscino che già sentivo, da tutti i lati, il loro sibilo, pauroso in questi paesi di malaria.
(C.Levi, Cristo si è fermato a Eboli, Einaudi)
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testo 2
La cantina era bassa.
Nel mezzo, su una botticella, fumava una fiamma rossastra di petrolio. Il padrone di casa sedeva vicino alla fiamma, con un bicchiere in mano.
Il volto era del colore violaceo dei fondi di botte.
Tutt'intorno gravavano grandi botti brune e tini panciuti. Sui muri, nei cantoni, tra l'inferriata del finestrino murato c'erano mille ragnatele straciate e raggomitolate dalla polvere.
Una gatta grigia, sotto le botti, annusava indolente ma nervosa l'odor di pantegane che impregnava l'aria.
(S. Slaper, Il mio carso)
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testo 3
Sul banco erano in mostra scatole di cioccolattini, infiocchettate e adorne di nastri lucenti.
Nelle bacheche dietro il vetro erano disposti i pasticcini riccamente decorati: dolcetti di pan di Spagna, cannoncini, e altri ancora di pasta soffice come la piuma, ripieni di crema o decorati di fragole, cioccolata, glassa di zucchero, noci, composta di frutta, marmellate squisite e paste di marroni canditi.
(O.Manning, L'avventura, Mondadori)
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testo 4 >
Guardavo la facciata della villetta. A larghe chiazze, l'intonaco celestino mancava, scoprendo il calcestruzzo.
Dalle persiane tinte grigiastre, non si capiva più il colore originale: erano tutte spalancate, meno due del piano superiore, quelle dell'angolo più vicino al cancello d'ingresso.
Dai vetri chiusi, sudici, privi di tendine, dal buoi che ne traspariva, e forse anche dal silenzio assoluto, si aveva l'impressione di una casa abbandonata.
(M. Soldati, L'attore)
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testo 5
L'aria della scala era piena di differenti odori dei pranzi domenicali che si stavano cucinando in ciascuno degli appartamenti del casamento.
Scendendo, Carlino indovinava al fiuto che qui c'era fritto, più giù un arrosto, più giù ancora uno stufato.
Si udivano, dietro le porte chiuse, correre e gridare per gli stretti corridoi i bambini liberi dalle occupazioni scolastiche e annoiati dalla mattinata troppo lunga.
Nella scala stessa, nonostante la triste tinta grigia e l'ombra polverosa dei pianerottoli, si rivelavano per mille segni l'ora inoltrata ed il giorno festivo: fumosi raggi di sole invernale passavano attraverso i finestroni, andavan su e si perdevano nella tromba a spirale.
(A. Moravia, Opere)
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testo 6
Il bosco in autunno è pieno di colori. Nel suo tetto ormai si vedono il giallo, il rosso, l'arancione e il violetto.
I pioppi che circondano lo stagno seminano un tappeto di foglie gialle simili a monete d'oro abbandonate.
È il momento in cui compaiono i funghi. Ecco il porcino con il cappello color marrone scuro e il gambo color avorio; ecco il gallinaccio, con il collaretto arancione a piegoline.
(anonimo)
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testo 7
Più che un fruscio era un secco sonoro incessante strepito che percoteva a un tratto le piante, agitava quasi rabbioso i rami degli alberi nel tentativo di piegarli, e faceva vibrare le stecche della persiana provocando al legno un battito fastidioso e irritante. E vi si accompagnava, con uno stridore altrettanto lamentevole e lugubre, il cigolio intermittente dell'armatura di ferro dei due divani a dondolo sotto il porticato.
(M.Prisco, Il pellicano di pietra, Rizzoli)
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testo 8
Il tram arrivò subito.
C'era un sacco di gente, e tutti spingevano Franz; qualcuno gli sbattè la valigetta contro la pancia e per poco Franz non si sentì male.
La gente si accalcava vicino alla porta, travolgendolo. Gli scivolò via il berretto e si abbassò per prenderlo.
Qualcuno lo spinse violentemente da dietro e Franz inciampò. Inciampò vicino alla porta, rotolò giù per gli scalini e si trovò in strada.
(C. Nostlinger, Storie del piccolo Franz, Piemme, rid. e adatt.)
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